La scala rappresenta la salita e la discesa. Nella storia degli Scala è racchiusa l'ascesa al sapere e alla gloria. Scala è uno dei cognomi italiani più diffusi, specialmente in Campania e in Sicilia.
Non è facile risalire ad un'unica origine del cognome, a causa della sua spiccata panitalianità. Esistono ceppi sparsi in tutto il Paese e le ipotesi sul significato e le origini del cognome nascono dagli studi effettuati su un'ampia varietà di fonti. La sua etimologia, secondo alcuni studiosi, è legata al nome germanico Schaal, secondo altri ai numerosi toponimi diffusi in tutto il Paese, come le cittadine di Scala (in provincia di Salerno), Scala (in provincia di Messina), Santa Maria La Scala (nel napoletano), Scala Coeli (in provincia di Cosenza).
Tra le famiglie nobili più illustri, ricordiamo gli Scala di Verona, che giunsero in Sicilia sotto il reame degli Aragonesi e si stabilirono nelle città di Randazzo e Messina, dove godettero di alte cariche giuridiche. L'araldica dei cognomi riporta lo stemma di questa famiglia raffigurante una scala d'oro a cinque pioli, con due stelle poste ai suoi lati, il tutto su uno sfondo rosso.
Caratteristico è anche il blasone della famiglia Scala di Ivrea, di colore verde e giallo, con una scala d'argento e due stelle d'oro. La storia del nome Scala è legata a grandi personalità del passato, uomini valorosi e di grande cultura che occuparono le più alte cariche istituzionali. Tra questi vanno ricordati: Bartolomeo Scala, uomo politico e letterato, vissuto nel '400, fu gonfaloniere della Repubblica Fiornetina e nominato cavaliere dell'Ordine dello Speron d'Oro dal papa Innocenzo VIII; Giuseppe Scala, medico, filosofo e astronomo vissuto nel '500, fece parte della commissione dei cinque dotti, voluta dal papa Gregorio XIII, per la riforma del calendario gregoriano; Giuseppe Scala, vissuto nell'800, fu brigadiere dell'Esercito delle Due Sicilie e decorato con gli ordini cavallereschi tra cui il "Reale e militare ordine di San Giorgio della Riunione" e il "Reale ordine di San Ferdinando e del merito". Vincenzo Scala, commendatore del Regno delle due Sicilie, fu uno dei firmatari del famoso Atto di Cannes, stipulato nel novembre del 1900 da Carlo Tancredi di Borbone-Due Sicilie.