L'origine del cognome Catalano, deriva dal nome che fu attribuito ad una grande e importante famiglia che viveva in Catalogna. La catalogna è una grande regione della Spagna, situata a Nord-est della penisola iberica, affacciata sul Mar Mediterraneo, dove il capoluogo è la splendida città di Barcellona. Durante il Medioevo questa potente famiglia si trasferì a Messina. E da allora, in Italia, con il termine Catalano venivano indicati sia le persone che vivevano in Spagna sia quelle che dalla Catalogna si trasferivano in Italia. L'etimologia del cognome, non lascia spazio a molta immaginazione per questa famiglia,e, il significato e le origini del cognome sono validati storicamente da importanti reperti. In Italia, i Catalano erano un'importante e illustre famiglia, che fu fregiata del titolo di nobili che potette utilizzare in vari città siciliane come Nicosia, Messina, Palermo e Siracusa. Una delle prime notizie storiche italiane sui Catalano risale al 1398, quando un certo Giovanni Catalano fu investito della carica di vice-castellano di Nicosia. Sempre in Sicilia, Gabriele Catalano fu un importante giudice della gran corte del regno nel periodo compreso tra il fine 1600 e inizio 1700. L'ultimo titolo nobiliare con cui fu investito un Catalano, fu il titolo di "Signore del Marcato di Melilli", che fu conferito a Antonio Francesco Paolo, fine 1700. Queste sono le più importanti notizie sulla storia del nome dei Catalano.
L'araldica dei cognomi ha riportato numerosi studi sul significato del vessillo dei Catalano. Nel loro stemma era rappresentato uno scudo azzurro con due leoni dorati con una corona in testa. I leoni sono appoggiati ad una colonna centrale con una stella. A sovrastare lo stemma, un elmo grigio con una corona d'oro.
I Catalano, tra i cognomi italiani, sono presenti oramai su tutta la penisola italiana, ma il grosso della popolazione con questo cognome è concentrato in Sicilia, Puglia, Campania e Calabria. Anche se pure al Nord, vedi la Lombardia, numerose sono le persone che portano questo cognome. Anche perché, soprattutto nel dopoguerra, molte furono le famiglie siciliane che per motivi di lavoro, maltrattamenti o studio, si trasferirono al Nord per cercare fortuna migliore.