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L'origine del cognome Raimondi e delle sue varianti Raimondo, Ramondo, Ramundo o Rimondi è certamente derivante dal nome medioevale Raimund o Raimondo di matrice germanico-italiana e più prettamente normanna. Questi cognomi italiani sono assolutamente panitaliani, con la sola differenza che Raimondo è più frequente al sud, mentre Raimondi è consueto soprattutto in Lombardia ed in particolar modo nella città di Milano.
Esistono numerose tracce verificabili dell'esistenza di questo cognome presso la capitale lombarda già intorno al 1400. E' stata rinvenuta la presenza certificata nel milanese di un personaggio illustre tale Giacomo Raimondi un grande capitano della Martesana nel 1452-54 circa. Esistono anche documentazioni molto più vetuste, il nome Rachimundus è scritto a chiare lettere in un antichissimo documento di epoca longobarda datato 806 d.C. La storia del nome nome ha una provenienza remota ed il suo significato e origini possono essere datati sicuramente agli albori dell'era medioevale. L' etimologia è facilmente studiabile nel nome Raimondo che è costituito dall'unione di due termini "ragan" oppure "ragin" che significa letteralmente consigliato dagli dei e "munda" che vuol dire protettore, ma viene anche interpretato unicamente come protezione o protetto. L'unione dei due termini formulerebbe il concetto di persona che protegge con il consiglio degli dei o anche più genericamente e semplicemente protezione divina.
L'araldica dei cognomi si può riscontrare già nel lontano 1425 presso una nobile famiglia di Reggio. Di questa casata si hanno notizie dal secolo quattordicesimo. Furono illustri personaggi dell'epoca, che dai vari e numerosi scritti giunti sino ai giorni nostri, erano riconosciuti come i membri più in vista della cittadina, nonché importanti esponenti del clero locale. Molte sono le famiglie nobili italiane con il cognome Raimondi dislocate in varie località tra le quali: Cremona, Genova, Como (che conserva ancora oggi il suo stemma), Roma, Udine e Verona. Numerose sono le casate blasonate presenti in tutta la regione del Piemonte che possiedono il loro caratteristico araldo caratterizzato da fasce argento e rosse con al centro un palo azzurro dove sono raffigurate tre foglie color oro, nella parte superiore sopra ad uno sfondo color rosso è rappresentata una splendida aquila reale argentata.